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Bruno ucciso. L’Enpa protesta: 'Poteva essere catturato senza violenza'COMUNICATO STAMPAL’orso è stato cercato senza successo per settimane dall’equipe che avrebbe dovuto narcotizzarlo. Ma al “via libera” delle doppiette è stato trovato in poche ore e abbattuto, anche se appartiene a una specie protetta da numerose direttive europee. L’Enpa è critica con le autorità bavaresi e con il Governo italiano, che nulla ha fatto per salvare la vita all’animale ROMA, 23 giugno 2006 – L’Enpa manifesta indignazione nei confronti dell’epilogo della vicenda di Bruno, l’orso ucciso a fucilate in Baviera. Le istituzioni hanno agito nel peggiore dei modi possibile, ribadisce l’Enpa, non adoperandosi in modo adeguato per salvare un animale protetto dalle doppiette che non vedevano l’ora, fin dai primi avvistamenti, di poter abbattere un orso con l’alibi della sua pericolosità. Stranamente, finché si è cercato l’animale per narcotizzarlo, non è stato trovato; appena ricevuto il permesso di sparare a vista, Bruno – il cui nome vero era Jj1 – è stato avvistato in poche ore e abbattuto senza nemmeno tentare di contattare l’equipe veterinaria attrezzata per addormentare il plantigrado. Le autorità locali non hanno raccolto l’appello delle associazioni di tutela animale e dell’opinione pubblica, fortemente schierata a favore di una cattura non violenta per l’animale; anziché attuare misure per arginare Bruno senza fargli del male, si sono affrettati a cercare il parere dell’esperto di turno, purché fosse favorevole all’abbattimento. Non c’è alcuna giustificazione, prosegue l’Enpa, per l’uccisione di un simile esemplare, protetto dalle normative europee; i danni materiali commessi da Bruno potevano essere risarciti con poco e prevenuti con qualche accorgimento. La Protezione Animali aveva contattato, nelle scorse settimane, le associazioni di tutela animale del territorio al confine tra Germania e Austria, ma anche le proteste di centinaia di associazioni non sono state ascoltate. L’Enpa critica duramente anche le istituzioni italiane, che poco o nulla hanno fatto per aiutare Bruno a sopravvivere alla caccia grossa autorizzata dalle autorità bavaresi, pur avendone titolo per la provenienza dell’orso, che era nato nel Parco del Brenta-Adamello e quindi era sotto la tutela italiana. ENPA – ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI Ufficio stampa Via Attilio Regolo, 27 – 00192 Roma Tel. 06.3242873. Gsm 338.7073230, 346.5028980 E-mail: ufficiostampa@enpa.it
Link: comments Link: Gli italiani si commuovono per l'orso Bruno Link: Orso 'Bruno', facciamo chiarezza Date: 2006-06-26
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