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No a una Pasqua festa di sangue. Ad aprile 2006 massacrati 867.625 oviniL’Enpa propone alternativeCOMUNICATO STAMPA Nel rispetto delle tradizioni, si possono portare in tavola pecorelle di zucchero e marzapane, lasciando vivere gli agnelli che vengono decimati in occasione della celebrazione che sarebbe meglio riscoprire come momento di riflessione spirituale piuttosto che come corsa al consumo ROMA, 5 aprile 2007 – L’Enpa augura a tutti una Pasqua senza crudeltà. Nel 2007 il calendario raccoglie l’anniversario della nascita del Profeta Maometto, la Pasqua ebraica e quella cristiana in una decina di giorni che, invece di essere dedicati alla riflessione spirituale, si trasformano in stragi collettive per gli animali. Nel 2006 gli ovini e caprini massacrati per imbandire le tavole pasquali hanno raggiunto la cifra di 867.625 (dati Istat sulle macellazioni italiane del mese di aprile), più del doppio dei capi uccisi nel mese precedente (382.313 a marzo), a testimonianza del fatto che non si tratta di un consumo abituale, ma legato alla festa. Sono dati oggettivi e non falsificabili, cui andrebbero aggiunti gli animali macellati illegalmente, una cifra ancora sommersa anche se tutt’altro che esigua, che coinvolge tanto le campagne quanto i cortili cittadini. Una festa per le principali religioni professate nel nostro Paese, dunque. Peccato che di festa non si tratti per i poveri agnelli, vittime sacrificali non solo in senso simbolico, ma letterale, di una ricorrenza che pure dovrebbe far riflettere su aspetti che vengono invece messi in secondo piano di fronte all’idea di mettere in pentola gli animali insieme con le buone intenzioni. La possibilità di alternative vegetariane per festeggiare la Pasqua è invece consigliabile, suggerisce l’Enpa, soprattutto a coloro che non hanno mai provato a informarsi sulle condizioni degli animali negli allevamenti e sulle modalità di trasporto e macellazione che anche nel nostro Paese sono consentite. La vita di ovini e caprini, soprattutto le ultime ore trascorse nei camion o all’interno dei macelli, non è altro che sofferenza. Salvare anche solo pochi agnelli evitando di farsi coinvolgere dalla comune tendenza alla strage di agnelli darebbe davvero alla celebrazione un sapore molto più gustoso, oltre a stimolare la fantasia per rispettare la tradizione anche senza macchiare la tavola di sangue. Le pecorelle di zucchero o di pasta di mandorle potranno senza sfigurare svolgere le funzioni degli ovini veri, quelli lasciati in pace a prosperare nei prati, per una volta autentici simboli di rinascita e non vittime innocenti di una corsa all’acquisto di carni. ENPA – ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI Ufficio stampa Via Attilio Regolo, 27 – 00192 Roma Tel. 06.3242873. Gsm 338.7073230, 328.2384440 E-mail: ufficiostampa@enpa.it
Date: 2007-04-06
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